I Lupi e la Madonnina del Ruitor

Madonna-Ruitor-picc.jpg (38897 byte)

Una telefonata ed il successivo incontro sul Monte Beigua con Umberto Pellati (Lupo – Sergente) mi permettono di mettere il primo tassello alla storia della Caserma Monte Bianco e dei suoi ospiti "I Lupi della Monte Bianco" che dal 1939 prima come Scuola Militare Alpina ed oggi come Centro Addestramento Alpino continuano a farla vivere.

Il 12 luglio 2003 sulla Vetta del Ruitor è stata ricollocata, dopo un accurato e necessario restauro, la statua della Madonna Immacolata presenti alcuni Lupi.

foto-ruitor-picc.jpg (112209 byte)

Fino a qui il fatto di cronaca e di devozione, ma anche lo spunto per ricordare quanto fatto dagli Alpini del Plotone Esploratori della SMA nel lontano 1958, dopo solo 10 mesi dalla data in cui i Lupi erano tornati alla Monte Bianco dopo il conflitto mondiale.

Penso che la cosa migliore sia quella di riportare quanto scritto allora nell’opuscolo:

" La Madonna del Ruitor – Vigile sentinella ai confini d’Italia "

La statua opera meravigliosa dello scultore Egisto Caldana di Vicenza, alta m. 1,40, in pietra di Vicenza particolarmente adatta per resistere alle intemperie: peso Kg. 170 (con l’imballaggio Kg.220). Non poteva essere più felice la scelta della montagna: Il Ruitor, massiccio centrale che domina l’intera Valle d’Aosta.

L’impresa si presentò molto ardua non solo per l’altitudine, ma per il peso della statua, di un sol pezzo, per le innumerevoli difficoltà del percorso da La Thuile al Rifugio Regina Margherita, sentiero veramente scabroso, con paurosi passaggi che impegnarono poi in sforzi sovrumani i partecipanti alla spedizione ed infine il ghiacciaio notevolmente screpacciato.

Prevedendo quest’ultima difficoltà, il Comitato organizzatore pensò di rivolgersi agli eroi della montagna, agli Esploratori Alpini della Scuola Militare di stanza a La Thuile, che furono gentilmente messi a disposizione dal colonnello Fabre, sempre generoso verso questo nobili imprese.

(Tralascio la parte delle cerimonie succedutesi da Aosta all’arrivo a La Thuile per limitarmi a riportare i momenti dalla partenza da La Thuile alla vetta del Ruitor)

L’indomani (5 agosto 1958) alle 5, finalmente la partenza per la meta. Una jeep recò la statua sino alle baite vicine alla prima delle famose cascate Rutorine. Di qui iniziò quella che abbiamo definito ardua impresa. La cassa contenente la statua fu solidamente fissata, mediante funi, ad una barella munita di numerose stanche alla cui estremità si alternarono 14 Alpini agli ordini del Maresciallo Fraconfini. Nei passaggi più impegnativi, lo stesso Maresciallo dava il cambio ai suoi ragazzi, rincuorandoli ed incitandoli con suo esempio. Tutti fecero a gara nel profondere le loro migliori energie nel delicato, gravoso ed a volte anche pericoloso trasporto.

Alle 13 la Madonna giunse al Rif. Regina Margherita, preceduta dai giovani della GIAC incaricati del trasporto di viveri, sabbia e cemento e degli arnesi per il fissaggio della statua.

Parecchi di questi giovani, dopo aver deposto i loro carichi presso il Rifugio, erano ridiscesi incontro agli Alpini e si adoprarono nell’alleviar loro la sovrumana fatica nell’ultimo tratto prima del Rifugio.

Ad accogliere gli ardimentosi sulla soglia del Rifugio erano il Capitano Formento, comandante degli Esploratori della Scuola Militare Alpina di La Thuile ed il prestigioso olimpionico dello sci Ten. Mismetti. Fu servito un generoso rancio che servì a rinvigorire le energie profuse fin qui. Inaspettatamente si verificò l’arrivo commovente del Parroco dell’Immacolata e del Sig. Zanin, autista della jeep che trasportò la Madonna fino a La Thuile. Quale testimonianza di affetto e di omaggio alla madonna da parte loro!

Nel pomeriggio proseguimento fino ai piedi del ghiacciaio, tratto questo che assieme al superamento della cresta del Rutor, rappresentò il massimo di difficoltà di rischio. Qui si alternarono nel trasporto Alpini e giovani.

ruitor5.jpg (67606 byte)

Venne il tramonto e tutti si ritirarono, chi sotto le tende, chi dentro il sacco a pelo e chi avvolto nelle coperte.

All’indomani, 6 agosto, sveglia alle 4. Partenza mezz’ora dopo.

foto ruitor7picc.jpg (54432 byte)

La statua, per l’attraversamento del ghiacciaio venne caricata su uno slittone trainato dagli Alpini in cordata.

ruitor2.jpg (44359 byte)

ruitor3.jpg (47484 byte)

(Ritengo di non dover il resto della cronaca se non dire che la Statua della Madonna arrivò sulla vetta del Ruitor verso le 12)

ruitor1.jpg (58647 byte)

ruitor7.jpg (47526 byte)

ruitor6.jpg (42611 byte)

ruitor4.jpg (52041 byte)

Riporto a chiusura il ringraziamento :

Vi ringraziamo, bravi Alpini

Ai baldi giovani esploratori della Scuola Militare Alpina di stanza a La Thuile, capitanati dal dinamico M.llo Fraconfini, al bravo e generoso Ten. Col. Fabre per averli messi a disposizione, vada il plauso e l’ammirazione di tutta la GIAC di Aosta. Il loro spirito di abnegazione e l’eroico slancio dimostrato intraprendendo l’ascensione della Statua alla vetta, ha commosso tutti e ha enormemente coadiuvato alla buona riuscita di una così nobile impresa.

Per me che ho avuto la ventura e la fortuna di conoscere il M.llo Fraconfini il leggere queste righe ha avuto un significato particolare, perché ho avuto modo di apprezzare, pur nel suo modo di fare, le doti di comando e d’esempio che ha sempre contraddistinto i suoi rapporti con noi Alpini.

Ancora oggi, incontrando il Maresciallo, ricordo con nostalgia ed affetto quei giorni.

Chiudo riportando una fotografia dei Lupi intorno alla Statua della Madonna nell’estate del 1961

Plotone-sul-Ruitor-picc.jpg (64896 byte)