Ciao Corrado!
Un’incurabile malattia s’è portato via Corrado, un Lupo del quale
ormai s’è perso lo stampo, una delle nostre glorie sempre presente
ai nostri raduni. Schivo e modesto, non s’è mai vantato delle sue
imprese, ma è giusto che si sappia chi era Corrado Zucchi, uno dei
Ragni di Lecco.
Cominciò da giovane ad andare per roccia. Ancor prima di indossare
la divisa, tra le altre scalate era già salito sul Bernina, tre
volte sul Sasso Cavallo sempre per vie diverse, sul Torrione Ratti,
sul Civetta, sul Disgrazia, già faceva parte del Consorzio Nazionale
Guide e Portatori e già era membro del Soccorso Alpino in anni
eroici, prima dell’avvento dell’elicottero che oggi facilita molto
la vita ai soccorritori: si era distinto per tre interventi
consecutivi nella stessa giornata sulle pareti della Grigna.
Alla Monte Bianco non potevano non riconoscere tanta abilità: gli fu
affidato un incarico riservato a ufficiali e sottufficiali in
servizio permanete effettivo e fu mandato, in qualità di Istruttore,
al corso per Istruttori Militari di Alpinismo a istruire quelli che
sarebbero diventati istruttori; da militare fece numerose scalate
nel gruppo del Sella/Sassolungo, dell’Ortles/Cevadale, salì sul
Dente del Gigante, sul Sasso Cavallo; fece la traversata dal Livrio
al Gran Zebrù salendolo dalla Suldengrat, proseguendo per il
Cevedale e la traversata integrale delle “13 cime”; sempre da
militare, fu messo a disposizione del Ministro inglese dei Trasporti
Ernest Marples e lo guidò in numerose arrampicate sul gruppo del
Sella e del Sassolungo; quando lasciò la Monte Bianco ricevette gli
encomi dal Comandante della Scuola Militare di Aosta, di cui fu
guida alpina personale.
Non si contano le sue scalate in tutto l’arco alpino, dalle Cime di
Lavaredo al Monte Rosa, dalla Marmolada al Gran Paradiso,
dall’Ortles alle Alpi Marittime, sul Gran Sasso negli Appennini e
naturalmente sulla Grigna, la montagna dei Ragni di Lecco, di cui è
membro fin dal 1961; qualche mese prima che Bonatti la rendesse
celebre con la sua memorabile prima invernale del 1963, scalò la
parete Nord delle Grandes Jorasses, che con quella del Cervino e
dell’Eiger sono note come “le tre nord delle Alpi”. Corrado
partecipò in veste di istruttore al 1° Corso Nazionale per aspiranti
Guida svolto a Courmayeur. Non solo le Alpi
conobbero le sue imprese, partecipò a spedizioni alpinistiche sul
monte Kenya, sul Kilimangiaro, sul Ruwenzori, fallito per il brutto
tempo, sul vulcano Nyiragongo nello Zaire, sulle Ande Peruviane e
persino nel deserto Algerino dove scalò tre cime nel gruppo del
monte Hoggar.
Ciao Corrado, prima o poi il virus permetterà che ci rincontreremo
ai nostri raduni, tu non sarai più con noi ma ci piace immaginarti
tra le montagne del Cielo a bere un bicchiere di quello buono
insieme ai Lupi che ti hanno preceduto; sicuramente tra quei monti
rivedrai Michele Girardi: salutalo per noi.
Aldo Neirotti e il branco |