Foto di Aldo Neirotti

Foto di Lorenzo Gassa

Foto di Mario Capretti

Foto di autori vari


16 aprile 2005

 Perdindirindina, quanta neve! La nostra La Thuile ci ha fatto davvero una bella sorpresa.

 Sono giorni che le previsioni prevedono, ma proprio oggi dovevano azzeccarci in pieno! Vieni su dal piano sotto un acquazzone continuo e, appena imbocchi l’alta valle, è tutta neve. Ma i veri lupi non si spaventano certo per qualche fiocco: siamo arrivati da tutte le parti: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Alto Adige; pensate: c’è perfino qualcuno della Val d’Aosta!.  Si, perché i Valdostani, che giocavano in casa, dovevano essere i più numerosi; invece sono stati surclassati come fossero bersaglieri; c’e n’era uno arrivato perfino da La Thuile ed uno di Gressan, della mia leva, a Pre St. Didier ha telefonato che tornava a casa; per pietà non dico il nome, perché è roba da stracciare il certificato di residenza ed esiliarlo a Quincinetto!

 Nonostante le defezioni di chi non ha osato sfidare la sorte, siamo lo stesso in più di cento. Adunata alla spicciola davanti al monumento; picchetto da cartolina tanto è bello, tutto grigio, verde e bianco con su una penna nera; foto a raffica che  la neve rende più suggestive. Poi a piedi in caserma: cara vecchia caserma, è un’invasione: scommetto che in tutta la tua vita mai avevi visto così tanti Lupi tutti in una sola volta! Chissà cosa t’è passato per la mente a rivedere i tuoi vecchi amici.

 Cribbio. La neve sarà anche bella, ma quando rompe, rompe! La festa nel cortile è saltata, quindi ressa nell’ingresso per una sosta idraulica (però: han cambiato tante cose, ma i cessi sono ancora dov’erano trent’anni fa), sosta nello spaccio con salatini e barbera, foto di gruppone sui tre scalini e, sorpresa, il discorso di un Generale; la sorpresa vera sta nel fatto che il Generale si bagna sotto la neve mentre la truppa è stipata quasi al riparo sotto la tettoia! Come cambiano i tempi: prima scattavi sull’attenti solo a sentirne l’odore ed ora gli dai del tu e lo lasci all’umido.

 Di nuovo giù in paese, sparsi a cercar ricordi in giro per i bar di una volta o stipati alla sede Ana, comunque con un solo scopo: bere qualcosa che scaldi, chè fuori fa freddo.

 Finalmente il rancio: altre risate, altri rimpianti, altre foto, poi i primi cominciano a scendere a valle: chi l’aveva programmato, chi anticipa per la neve che continua a venir giù. Il fatto è che nel tardo pomeriggio siamo rimasti in quattro. E’ finito il raduno ufficiale e comincia quello privato di quelli del ’74. Ma questa è una storia che chi vuole saperla, la prossima volta viene e resta.

 Grazie, La Thuile. Ora tocca a Parma. E poi a Biella.