La Thuile 03-04 giugno 2006
E brava La Thuile. Questa volta, per farsi perdonare la neve dellaltra volta e nonostante le previsioni non proprio belle, chi ha accolti con due magnifiche giornate di sole; un po di vento, ma non bisogna guardare troppo per il sottile, avercene di giornate così con le montagne che ti sembra di toccarle. Anche questa volta i Lupi non sono venuti meno alla tradizione: fino a che non ci siamo salutati prima dellalzabandiera nessuno sapeva in quanti eravamo; chi ha prenotato ma non ha disdetto, chi proprio non ha detto niente ed è sbucato fuori allimprovviso, insomma: molto alla bersagliera. Che per gli Alpini dovrebbe essere un oltraggio, ma a noi non fa un baffo. Sacramento ragazzi: dovete pensare a chi organizza ed alle coronarie del nostro Lorenzo, che non è più quello di una volta. Ma tanto è inutile protestare. Non eravamo in tantissimi, meno di cento, ma sempre un bel numero. Una menzione speciale alla famiglia Visonà, che ha ancora voluto essere con noi in letizia ed un augurio a Piero, assente per star vicino alla mamma. Un grosso grazie al Comandante della Monte Bianco che ci ha permesso un tuffo nella giovinezza dei nostri ranci in caserma e senza la corvee cucina, che dopo pulisci tutto e lavi le pentole. Ancora loccasione di vedere insieme Belmondo, il primo che ha comandato nel 51, con Saccaro, che comanda oggi; pensateci bene: non è roba da tutte le caserme e la dice lunga sullaffetto che tutti noi portiamo a ciò che quelle mura rappresentano. Davvero una bella rimpatriata, ormai una consuetudine che speriamo diventi tradizione. Ancora grazie, signor Generale: un permesso di trentasei ore alla rovescia, uno stacco dalla vita di tutti i giorni per un breve ritorno alla naia dei tempi che furono. Poi in giro a cazzeggiare per tirare lora di cena. Già, la cena: al di sopra di ogni aspettativa; un plauso a quelli di La Thuile. Non nella loro sede invasa dallacqua: va bè fosse vino ma, suvvia, acqua! mica siamo palombari. Ed allora ecco uno spazioso locale con tanto di pedana e formidabile suonatore di fisarmonica, così cè scappata la sorpresa dei balli: qualcuno ha filmato il nostro Gassa mentre, tutto ansimante, faceva il galletto con belle signore. Oilà, Lorenzo, non ti curare di quelli che ti han perso per i fondelli perché è tutta invidia; volevano sgallettare anche loro, ma temevano la figuraccia: dillo pure al Re della Cotognata. Però complimenti, nonostante la panza sei sempre tu a sacrificarti in quelle occasioni per tenere alto lonore del plotone. Una sudata, ma adesso è davvero arrivata lora di andare in branda, che ci aspetta il domani. Tutti tirati a lucido per la Santa Messa, uno o due veloci aperitivi ed è di nuovo tempo di mettersi a tavola. Anche questa volta Boscardin e soci sono riusciti a soddisfare le aspettative. Ultimi saluti, promesse di rivederci a Lecco in ottobre, poi giunge la fine di queste due bellissime giornate. Qualcuno fa ancora una veloce sosta da amici scendendo verso Aosta, un altro ne fa una più lunga dalle parti di Ivrea perché il motore della macchina lo ha piantato in asso, bontà sua, in unautogrill e da lì in poi è solo autostop, come ai bei tempi. Ma questa è unaltra storia che non centra niente con il nostro raduno. Arrivederci in autunno, a Lecco. |
Continua...... forse!!!!