Soccorsi in Valsavaranche.

Seconda decade di novembre 1961.  Il maltempo imperversava su tutta la valle d’Aosta e le nevicate furono abbondanti  (…altri tempi ).

Alcune vallate della destra orografica, Valgrisanche, Valle di Rhemes e Valsavaranche restarono isolate.  In particolare quest’ultima era bloccata da ben 33 valanghe e slavine.

Il sindaco (Berthod) richiese alla SMALP   l’intervento degli alpini per portare  soccorsi (è interrotta anche l’energia elettrica).

Il col. Corrado mi telefonò chiedendomi se ce la sentivamo: ovviamente la risposta fù “Signorsì”.

Non ricordo il numero preciso, ma sicuramente non meno di una dozzina di alpini  ci trovammo ad Introd alle ore 8 del 16 novembre ove ci attendeva il sindaco con i soccorsi.

Una  zainata di 20 Kg. a testa di pane, pasta, riso, candele, pile, petrolio ecc.  Marcia lenta, si affondava nella neve  pressoché vergine fino alle ginocchia. In 5 ore raggiungemmo le prime due frazioni, lasciammo il materiale e rientrammo.

Giorno 17. Fotocopia del giorno 16 con il vantaggio di trovare il sentiero battuto.

Raggiungemmo in 6 ore altre due frazioni ed il capoluogo Degioz ove fummo accolti con esultanza dalla popolazione.

Nel locale albergo fù un succedersi di gesti di simpatia nei nostri confronti: bottiglie di vino, fontina, mocetta di vero camoscio, salumi, una vera festa alpina con i valligiani (tutti Veci Alpini). Qualche canto stonato, qualche bicchiere di troppo e tanta allegria.

Rientrammo ad Introd che era già buio anche se scendemmo quasi di corsa.

La strada venne liberata una settimana dopo.

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Segue il documento con il quale il Colonnello Corrado ringraziava
il Ten. Scavarda e i suoi Lupi per l'intervento di soccorso

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